Come nelle “Metamorfosi” di Ovidio, Tisbe e Piramo si incontrarono sotto un albero di gelso (originariamente bianco e poi rosso a causa del sacrificio d’amore di Piramo il cui sangue penetrò il terreno arrivando fino alle radici del vecchio gelso che da allora generò solo frutti rossi), così, percorrendo il sentiero fino a Serra Moreto si attraversa la meravigliosa e lussureggiante vegetazione del bosco del Morus niger, comunemente noto come gelso nero, da cui prende appunto il nome il bosco “Moreto”. Questo luogo magico è caratterizzato da possenti alberi secolari, che formano un fitto e rigoglioso bosco che incorona l’intero borgo di Teana.

Serra Moreto rappresenta il traguardo di questa escursione che parte, invece, da “Fosso Pantanazzo”, località di confine tra il comune di Carbone e il comune di Teana. È un’area pianeggiante sulla quale, nel corso degli anni, si sono sviluppate le coltivazioni di cereali e ortaggi di vario genere.

Giungendo in cima al percorso, ci si trova davanti a uno spettacolo panoramico senza pari. Le luci e le ombre disegnate dal sole e dalle chiome degli alberi sembrano danzare in una inedita coreografia sulle note del vento, del fruscio delle foglie e del canto degli uccelli. Una sinfonia naturale da vivere e poi custodire nei ricordi visivi e uditivi, ma soprattutto nel cuore.

Questa generosa natura ci accompagna lungo tutto il percorso facendoci scoprire varie specie di alberi, tra cui la quercia, il cerro, il pioppo, il noce, l’acero e l’antico castagno, ricchi di foglie in primavera, suggestivi nei loro colori, dal giallo al rosso, in autunno. Insieme ad essi, garantiscono un vibrante verde intenso tutto l’anno, i sempreverdi pino, cipresso, alloro e olivo.

Ricordando Tisbe e Piramo, durante il cammino, possiamo poi cogliere i frutti del bosco, gelsi, fragoline e more, che oltre a farci ricongiungere con la natura ci riportano anche nella storia di miti e leggende.